
Le borse statunitensi si sono mosse con cautela nella giornata di lunedì, mentre gli investitori osservano da vicino l’imminente ripresa dei negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina a Londra. I mercati attendono segnali concreti che possano indicare una volontà da entrambe le parti di ridurre le tensioni e raggiungere un nuovo accordo sulle tariffe.
I future sull’indice S&P 500 sono rimasti sostanzialmente stabili, dopo che il benchmark ha superato la soglia dei 6.000 punti, chiudendo ai massimi dal mese di febbraio. Anche i contratti sul Dow Jones Industrial Average hanno oscillato attorno alla parità, mentre quelli sul Nasdaq 100, più esposto al settore tecnologico, hanno registrato un lieve calo dello 0,1%.
La scorsa settimana si era conclusa con una nota positiva per Wall Street, che sembrava aver archiviato un periodo di forte volatilità legata all’inasprimento delle politiche tariffarie annunciate dal presidente Trump all’inizio di aprile. I dati incoraggianti sul mercato del lavoro hanno contribuito ad allontanare i timori di una recessione imminente legata alle recenti mosse dell’amministrazione americana.
Nel dettaglio, i future E-Mini sull’S&P 500 con scadenza a giugno sono saliti di 3 punti, attestandosi a quota 6.009,75, con un modesto incremento dello 0,05%.
L’attenzione ora si concentra sui colloqui ad alto livello tra Washington e Pechino, che prendono il via ufficialmente lunedì. La telefonata tra il presidente Trump e il leader cinese Xi Jinping della scorsa settimana ha acceso le speranze per un possibile punto di svolta nelle relazioni commerciali tra le due potenze.
La posta in gioco è elevata: numerosi analisti avvertono che un prolungato regime di dazi rischia di avere effetti negativi sull’economia globale, con un impatto particolarmente rilevante per gli Stati Uniti. Gli investitori auspicano che i negoziati possano ridare slancio all’intesa raggiunta a Ginevra a metà maggio. Tuttavia, da allora, i rapporti si sono progressivamente deteriorati, con accuse reciproche di aver violato la tregua commerciale e crescenti tensioni anche su altri fronti geopolitici.
In questo contesto di incertezza, i mercati restano prudenti, aspettando segnali più chiari sulla possibilità di un nuovo accordo tra le due principali economie mondiali.