Il panorama automobilistico attuale vede il marchio coreano protagonista su due fronti distinti: da un lato l’affermazione della propria identità stilistica e tecnologica con la berlina elettrica Ioniq 6, dall’altro la gestione di una problematica di sicurezza che coinvolge oltre 140.000 unità del modello Santa Fe. Analizziamo nel dettaglio la situazione, partendo dalle prestazioni della futuristica berlina per poi esaminare la campagna di richiamo avviata negli Stati Uniti.
Design audace e tecnologia a bordo
La Hyundai Ioniq 6 si presenta come una proposta decisamente fuori dal coro. Le sue linee arcuate, studiate per l’efficienza aerodinamica, sono rese ancor più distintive dalla presenza di un doppio spoiler posteriore e da gruppi ottici composti da una moltitudine di piccoli LED, una firma luminosa ormai caratteristica del brand. All’interno, l’abitacolo riflette questa vocazione tecnologica: la plancia è dominata da due scenografici display da 12,3 pollici, dedicati rispettivamente alla strumentazione digitale e al sistema multimediale. Sebbene l’impatto visivo sia notevole, un’analisi più attenta rivela che l’essenzialità dei comandi e alcune finiture, come le plastiche dei pannelli porta e della console centrale, appaiono sottotono rispetto al prezzo di listino, che parte da 47.850 euro.
Abitabilità e limiti di carico
Grazie a una lunghezza generosa di 486 centimetri, la Ioniq 6 offre un’abitabilità sorprendente. Il posizionamento delle batterie agli ioni di litio sotto il pianale, pur essendo sottile, non compromette eccessivamente la seduta, garantendo ampio spazio per le gambe dei passeggeri. Tuttavia, il comfort è ottimale per quattro persone; il quinto posto centrale risulta sacrificato, con una seduta stretta e rialzata. Il vero compromesso di questo design riguarda il bagagliaio: l’accesso non è dei più agevoli a causa dell’assenza di un portellone, presente invece su molte rivali, e la capacità di carico si ferma a 401 litri, integrati dai 45 litri del piccolo vano anteriore.
Dinamica di guida e motorizzazioni
Sul fronte propulsivo, la gamma offre diverse opzioni. Escludendo la versione base “Progress” con batteria da 53,3 kWh e 429 km di autonomia, le configurazioni più interessanti montano accumulatori da 77,4 kWh, capaci di superare i 500 km di percorrenza dichiarata. La versione a trazione posteriore da 228 cavalli, specialmente nell’allestimento Innovation che promette oltre 600 km di autonomia, rappresenta probabilmente il punto di equilibrio ideale. Per chi cerca prestazioni pure, la variante a trazione integrale con doppio motore eroga 325 cavalli combinati, garantendo uno sprint notevole. In strada, la vettura si distingue per un comfort di alto livello, complice un’efficace insonorizzazione e un lavoro delle sospensioni che filtra egregiamente le irregolarità dell’asfalto.
Problemi di visibilità per i Suv Santa Fe
Mentre la gamma elettrica raccoglie consensi, Hyundai deve affrontare una sfida tecnica riguardante i modelli Santa Fe e Santa Fe Hybrid prodotti tra il dicembre 2023 e il gennaio 2025. È stato infatti annunciato il richiamo di 143.472 veicoli a causa di un malfunzionamento della telecamera posteriore. Il difetto, che viola gli standard federali sulla visibilità posteriore, comporta il rischio che l’immagine proiettata risulti degradata o completamente assente, aumentando il pericolo di collisioni durante le manovre di retromarcia.
Le cause tecniche e la risoluzione
L’indagine interna ha fatto risalire la causa del problema a un fornitore di secondo livello, la Seoyon E-Hwa Alabama. Durante l’assemblaggio, i cablaggi della telecamera sono stati installati senza procedure standardizzate, portando in alcuni casi a una configurazione “attorcigliata” dei cavi. Questa tensione eccessiva danneggia la schermatura del cavo, compromettendo la stabilità del segnale video. Sebbene si stimi che il difetto effettivo riguardi solo l’1% del lotto richiamato, la casa madre ha optato per un intervento radicale. I concessionari provvederanno alla sostituzione della telecamera e al riposizionamento del cablaggio, utilizzando un materiale in feltro più corto per garantire maggiore flessibilità e ridurre la tensione. Le notifiche ai proprietari dei veicoli coinvolti partiranno dal 19 gennaio 2026.